Picasso non considerava come "primitiva" l’arte che lo ispirava, che muoveva la sua mente creativa in un desiderio inarrestabile di aprire nuove strade, non vedeva un "prima" e un "dopo" nell’arte, non c’era un’arte "altra", "diversa": Picasso la concepiva come un Tutto senza tempo. "Non c’è né passato né futuro nell’arte- amava sottolineare -. Se un’opera d’arte non può vivere sempre nel presente, non ha significato". Pablo Picasso mostrò sempre un profondo rispetto per le manifestazioni artistiche di altre culture e di altri tempi e seppe, più di ogni artista della sua generazione, comprenderle e reinventarle con il nobile scopo di dare un impulso e un nuovo percorso di esplorazione all’arte universale. La mostra "Picasso. La metamorfosi della figura", prodotta da 24 ORE Cultura e promossa dal Comune di Milano-Cultura, con il contributo di Fondazione Deloitte, ripercorre al MUDEC - Museo delle Culture di Milano tutta la carriera del maestro - dalle opere giovanili fino alle più tarde - alla luce del suo amore per le fonti artistiche "primigenie", per l'"arte primitiva". È importante, infatti, far conoscere al pubblico come Picasso abbia colto l’essenza e il significato dell’arte africana e l’abbia assimilata nella sua produzione per tutta la vita, dal 1906 (anno fondamentale per la sua produzione) fino agli ultimi lavori degli anni Sessanta. Col ritorno al "primitivismo", intorno al 1925, l’artista trae gli strumenti del linguaggio plastico da esempi africani, ma anche da esempi neolitici e proto-iberici (della Spagna preromana), prende spunto dall’arte oceanica, dall’antica arte egizia e da quella della Grecia classica (vasi a figure nere). Picasso inventa trasposizioni, rimodella figure dai volumi sproporzionati, in una costante metamorfosi delle figure che spesso hanno una forte connotazione erotica e che governeranno l’evoluzione della sua pittura e della sua scultura, soprattutto nei momenti di crisi personale o sociale. L’esposizione, curata da Malén Gual, conservatrice onoraria del Museo Picasso di Barcellona insieme a Ricardo Ostalé, ospita oltre quaranta opere del maestro spagnolo, tra dipinti, sculture, insieme a 26 disegni e bozzetti di studi preparatori, del preziosissimo Quaderno n. 7 concesso per la mostra dalla Fondazione Pablo Ruiz Picasso - Museo Casa Natal di Malaga. La mostra chiude, dunque, idealmente un lungo 2023 di celebrazioni del 50° anniversario della morte del pittore con una mostra che è fortemente e volutamente "spagnola", nell’identità del progetto, ma "universale" nel cuore della visione artistica che di Picasso propone al pubblico.
Didascalie delle immagini delle opere, dall'alto in basso:
1 - Pablo Picasso Testa di donna - Tête de femme 1926, olio su tela Collezione privata © Succession Picasso, by SIAE 2024
Qui sopra - Donna che gioca in spiaggia - Femme jouant sur la plage 1928, olio su tela. Collezione privata © Succession Picasso, by SIAE 2024
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"Picasso. La metamorfosi della figura"
A cura di Malén Gual e Ricardo Ostalé
Da giovedì 22 febbraio a domenica 30 giugno 2024
Mudec - Museo delle Culture
Via Tortona 56
MILANO