Aix-en-Provence, il festival e Bonnard | L'estate 2024

In estate Aix-en-Provence, grazie al suo grande festival musicale, diviene una delle capitali europee delle Sette note. Nell'edizione 2024, dal 3 al 23 luglio - hanno anticipato gli organizzatori - "lo spirito di Rameau e Voltaire viene rivelato da Raphaël Pichon e Claus Guth nell'opera Sansone mentre una libera creazione di Madama Butterfly va in scena per la prima volta al Théâtre de l'Archevêché insieme ai ritorni dell'Ulisse in patria (capolavoro barocco con la regia di Pierre Audi) e di Pelléas e Mélisande nell'acclamata produzione di Katie Mitchell, oltre alla programmazione congiunta delle due Iphigénies di Gluck in una grande serata immersiva...".
Le occasioni per gli incontri d'arte sono diverse e tra questi l'Hôtel de Caumont, da martedì 30 aprile, dedica la sua mostra estiva al genio di Pierre Bonnard e all'influenza che l'arte giapponese ebbe su di lui. Si tratta della prima mostra sull'argomento ma è già la conferma di come il grande artista - una volta soprannominato il "Nabi molto giapponese" - integrò nel suo approccio alle materie di spazio, tempo e movimento l'estetica dell'arte del Paese del Sol Levante "per creare opere di rottura con il Naturalismo e l'Impressionismo". I capolavori del pittore francese sono esposti accanto alle stampe giapponesi per illustrarne le corrispondenze e le affinità formali, sottolineando ulteriormente l'importanza di questa fonte di ispirazione per l'artista.  

Il centro d'arte Hôtel de Caumont
"Alla fine del XIX secolo, all'interno del gruppo Nabis, Bonnard (1867-1947) rivoluziona la ricerca sulla modernità artistica grazie alla finezza della sua rappresentazione delle sensazioni visive. Divide la sua vita tra la regione parigina, la Normandia, l'Isère e la Costa Azzurra, dove acquista una casa a Le Cannet, non lontano da Aix-en-Provence. Il trambusto delle città, la dolcezza della vita di campagna e i paesaggi bagnati dalla luce dorata del Sud sono per lui altrettanti pretesti per una nuova tematizzazione dello spirito del movimento nonché per un'approfondita riflessione sul trattamento del colore, sulle sensazioni fugaci della vita quotidiana e sulla bellezza degli elementi". Pittore della gioia di vivere, le sue opere vibranti rivelano un senso ineguagliabile dei colori e delle loro infinite variazioni. Ma il contesto storico va allargato: "A partire dagli anni Sessanta dell'Ottocento e per quasi mezzo secolo, una mania per tutto ciò che proveniva dal Giappone si manifestò in Francia e poi in Inghilterra, in particolare con la prima partecipazione del Giappone all'Esposizione Universale del 1867. Bonnard si interessò molto presto alle caratteristiche di Stampe Ukiyo-e, termine giapponese che significa 'immagine del mondo fluttuante'. La mostra di stampe giapponesi all'École des Beaux-arts nella primavera del 1890 è per lui una vera rivelazione. Si allontana quindi dalla rappresentazione della realtà e adotta nuovi principi estetici come la flessibilità dei movimenti, il contrasto dei colori, le linee arabescate, il gusto pronunciato per il decoro e per gli elementi stilizzati, o addirittura per l'appiattimento dello spazio. Da quel momento in poi, il suo stile è davvero intriso di 'giapponismo', termine coniato nel 1872 da Philippe Burty per definire l'impatto del Giappone sulle arti occidentali". L'esposizione dell'Hôtel de Caumont - storico edificio di Culturespaces dal passato aristocratico e non solo - beneficia di prestiti eccezionali provenienti dalla collezione Georges Leskowicz e dal Museo Bonnard, Le Cannet.

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Soggiorno nel relax di Château de la Gaude
E' lo Château de la Gaude (in copertina) ad offrire ai viaggiatori internazionali un’esperienza di evasione a soli 10 minuti dal centro di Aix-en-Provence. La montagna di Sainte Victoire sembra vegliare su questa tenuta del XVIII secolo circondata da giardini alla francese, che insieme all’edificio principale sono classificati come "Monumento Storico". In questa oasi di pace e raffinatezza, la natura, la cucina e il vino si sposano con le creazioni di artisti contemporanei, in particolare con quelle di Philippe Pasqua. La tenuta è anche una residenza per artisti e, dunque, diviene anche una galleria dentro uno dei migliori cinque stelle di una regione che, più a Sud, entra nmel mondo ovattato della Costa Azzurra. Si può passeggiare lungo il "Viale delle farfalle" e perdersi nel labirinto di bosso. Il fascino autentico dell’ambiente esterno contrasta con l’arredamento minimalista delle camere e delle suite, distribuite tra l’edificio principale e le longères dello Château. E' anche possibile vivere un’esperienza insolita: dormire in una delle tre cabane dal disegno contemporaneo e vista sui vigneti. Tra i 4 ristoranti della dimora, spiccano Le Art, dove gustare una cucina provenzale autentica (e stellata Michelin), e Kaiseki, dedicato agli appassionati di cucina giapponese. Gli intenditori possono scoprire i Coteaux d’Aix-en-Provence prodotti nella tenuta. Esperienza benessere nella Spa. Siamo nelle atmosfere e nello spirito dei Relais&Chateaux.