Il progetto nasce nell’ambito della riscrittura architettonica e funzionale dello storico stabilimento di Sesto San Giovanni creato da Davide Campari nel 1904. Tra il 2007 e il 2009 il complesso è stato interamente trasformato su progetto dell’architetto Mario Botta per la realizzazione dei nuovi headquarters del Gruppo Campari e del museo aziendale. La Galleria deve la propria forza all’unicità e alla ricchezza dell’Archivio Galleria Campari, vero e proprio giacimento culturale trasversale che raccoglie oltre 4.000 opere su carta, soprattutto affiche originali della Belle Époque, ma anche manifesti e grafiche pubblicitarie dagli anni Trenta agli anni Novanta, firmate da importanti artisti come Marcello Dudovich, Leonetto Cappiello, Fortunato Depero, Guido Crepax, Bruno Munari, Ugo Nespolo; caroselli, spot e progetti di noti registi come Federico Fellini, Singh Tarsem, Paolo Sorrentino, Stefano Sollima, Matteo Garrone; oggetti firmati da affermati designer come Matteo Thun, Dodo Arslan, Markus Benesch e Matteo Ragni. Quella di Campari è una storia fatta di brillanti intuizioni, di campagne pubblicitarie raffinate, di una strategia comunicativa all’avanguardia che ha vestito il prodotto di arte e design e ha saputo associarlo alla cultura e alla creatività italiane: visitarla è un’immersione sensoriale nei principi di vitalità e proiezione verso il futuro che da sempre hanno caratterizzato il marchio.
Dida delle immagini, dall'alto in basso:
Copertina - Laboratorio chimico di analisi e ricerca stabilimento Campari Sesto San Giovanni, anni '40. Archivio Galleria Campari
1 - Filtrazione campione Crodino, laboratorio analisi. Stabilimento Campari Novi Ligure. Jill Mathis, 2024
2 - Depal Campari Soda: attività di depaletizzazione. Stabilimento Campari Novi Ligure. Jill Mathis, 2024
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JILL MATHIS
Jill Mathis è cresciuta in Texas, dove ha studiato scultura e fotografia all’Università di San Antonio. Ha iniziato la sua carriera fotogiornalistica mentre era ancora a scuola e ha lavorato per vari giornali nel Sud dello Stato. Nel 1988 accede alla Scuola di Fotogiornalismo dell’University of Texas ad Austin in merito al portfolio che documentava sia la situazione dei senzatetto che la scena politica nel sud del Texas. Terminata la scuola, inizia uno stage a New York City dove rimane e diventa assistente a tempo pieno di Ralph Gibson. Durante questo periodo inizia una serie sui Chassidim di Brooklyn e questo lavoro lo si trova nel Jewish Museum di New York; queste fotografie sono spesso utilizzate come materiale di ausilio visivo nei corsi sull'ebraismo alla Columbia University. Successivamente una sua sequenza sul rodeo ha affinato il suo stile riconoscibile di visione del mondo, utilizzando idee sulla percezione e la linea ambigua tra realtà e astrazione. Nel 1996 Jill viene invitata a partecipare ad un simposio internazionale di artisti nella Repubblica Ceca dove incontra il suo futuro marito, lo scultore italiano Valerio Tedeschi. Poco prima di trasferirsi in Italia, inizia la serie Parallel Text che continua ancora oggi e che trova la sua base nell'etimologia. Dopo la sua prima mostra museale presso l'Aldrich Museum nel Connecticut, il lavoro attira l'attenzione di Olympus Cameras, Regno Unito, che nel 1997 le assegna un generoso finanziamento, premessa alla pubblicazione del libro Parallel Text. Ritornando alle sue radici giornalistiche, nel 2008, Jill riceve un incarico di un anno per documentare un'area del Piemonte finalizzato a una mostra in coppia con Ralph Gibson presso l’annex del Guggenheim, ARCA, a Vercelli. Quindi inizia la serie Art&Industria, dedicata all'industria italiana con la prima importante mostra nel 2011. Jill ha pubblicato numerose monografie ed è inclusa in molti libri e riviste di fotografia, tra cui American Photo, Marie Claire ed Elle Decor. Espone sia in Europa che negli Stati Uniti e il suo lavoro compare in numerose collezioni private e pubbliche.
JILL MATHIS
Jill Mathis è cresciuta in Texas, dove ha studiato scultura e fotografia all’Università di San Antonio. Ha iniziato la sua carriera fotogiornalistica mentre era ancora a scuola e ha lavorato per vari giornali nel Sud dello Stato. Nel 1988 accede alla Scuola di Fotogiornalismo dell’University of Texas ad Austin in merito al portfolio che documentava sia la situazione dei senzatetto che la scena politica nel sud del Texas. Terminata la scuola, inizia uno stage a New York City dove rimane e diventa assistente a tempo pieno di Ralph Gibson. Durante questo periodo inizia una serie sui Chassidim di Brooklyn e questo lavoro lo si trova nel Jewish Museum di New York; queste fotografie sono spesso utilizzate come materiale di ausilio visivo nei corsi sull'ebraismo alla Columbia University. Successivamente una sua sequenza sul rodeo ha affinato il suo stile riconoscibile di visione del mondo, utilizzando idee sulla percezione e la linea ambigua tra realtà e astrazione. Nel 1996 Jill viene invitata a partecipare ad un simposio internazionale di artisti nella Repubblica Ceca dove incontra il suo futuro marito, lo scultore italiano Valerio Tedeschi. Poco prima di trasferirsi in Italia, inizia la serie Parallel Text che continua ancora oggi e che trova la sua base nell'etimologia. Dopo la sua prima mostra museale presso l'Aldrich Museum nel Connecticut, il lavoro attira l'attenzione di Olympus Cameras, Regno Unito, che nel 1997 le assegna un generoso finanziamento, premessa alla pubblicazione del libro Parallel Text. Ritornando alle sue radici giornalistiche, nel 2008, Jill riceve un incarico di un anno per documentare un'area del Piemonte finalizzato a una mostra in coppia con Ralph Gibson presso l’annex del Guggenheim, ARCA, a Vercelli. Quindi inizia la serie Art&Industria, dedicata all'industria italiana con la prima importante mostra nel 2011. Jill ha pubblicato numerose monografie ed è inclusa in molti libri e riviste di fotografia, tra cui American Photo, Marie Claire ed Elle Decor. Espone sia in Europa che negli Stati Uniti e il suo lavoro compare in numerose collezioni private e pubbliche.
INFORMAZIONI GENERALI
Galleria Campari
HQs Campari Group
Viale Antonio Gramsci 161,
Sesto S. Giovanni (MI)
Come raggiungere la Galleria: fermata Sesto 1° Maggio FS della metro rossa M1.
www.campari.com/it-it/galleria-campari/
www.campari.com
www.camparigroup.com
Aperta tutti i weekend dalle 10.30 alle 18.00: 12€ intero, 8€ ridotto, 20€ intero con visita guidata, 16€ ridotto con visita guidata
Galleria Campari
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Viale Antonio Gramsci 161,
Sesto S. Giovanni (MI)
Come raggiungere la Galleria: fermata Sesto 1° Maggio FS della metro rossa M1.
www.campari.com/it-it/galleria-campari/
www.campari.com
www.camparigroup.com
Aperta tutti i weekend dalle 10.30 alle 18.00: 12€ intero, 8€ ridotto, 20€ intero con visita guidata, 16€ ridotto con visita guidata