Sembra che su Picasso sia stato già detto tutto ma le due grandi mostre annunciate per settembre 2024 a Mantova e Milano lo smentiscono. Nessun'altro ha suscitato tanta passione, dibattito e controversia. Eppure chi sa che, per quasi cinquant'anni, Picasso fu marchiato come straniero, anarchico e artista d'avanguardia? Celebrato in tutto il mondo occidentale, fino al 1947, la sua opera comprendeva solo due dipinti nelle collezioni francesi, in seguito al rifiuto dell'Accademia di Belle Arti. Ma l'acume politico dell'artista gli permise di muoversi con disinvoltura, senza rivelare la precarietà della sua condizione, in un paese dalle istituzioni davvero obsolete. Nel 1901 "Ruiz Picasso Pablo, noto come Picasso Pablo", che aveva scelto la capitale francese per trascorrere la sua vita, si trovò schedato con il numero 74.664 della polizia. Ciononostante, l'artista continuò a produrre le sue opere, cavalcando le onde della xenofobia del paese. Il 3 aprile 1940 chiese la naturalizzazione, ma gli viene rifiutata.
Nel 1955 Picasso scelse il Sud rispetto al Nord, gli artigiani rispetto agli accademici delle Belle Arti, la provincia rispetto alla capitale. Si fece veicolo della modernizzazione della Francia e si ancorò allo spazio mediterraneo al quale ha sempre appartenuto. "La scoperta della precarietà nascosta dell'artista e degli ostacoli lungo il suo percorso - spiega la curatrice Annie Cohen-Solal - non ci restituisce un'immagine brutale e poco conosciuta della xenofobia comune, del nostro contemporaneo, e di noi stessi? Queste due mostre complementari diventano anche una radioscopia della Francia, con i sogni che ispira, le sconfitte che impone e i demoni che la affliggono. In tempi caotici come quelli di oggi, Picasso diventa un nostro contemporaneo: il suo esempio è una lezione d’ottimismo, un modello da seguire, una spinta all'impegno politico e alla pratica artistica". Si comincia a Mantova il 5 settembre 2024 con la mostra "Picasso a Palazzo Te. Poesia e Salvezza" a cura di Annie Cohen-Solal, prodotta da Fondazione Palazzo Te con la collaborazione del Musée national Picasso-Paris e della famiglia dell’artista. L’esposizione, articolata in quattro sezioni allestite nelle sale monumentali del palazzo, in dialogo con gli affreschi di Giulio Romano, presenta circa 50 opere del maestro simbolo del Novecento, tra disegni, documenti, sculture e dipinti, alcuni eccezionalmente esposti in Italia per la prima volta. Picasso venne inizialmente accolto da un piccolo gruppo di poeti marginali. È nella poesia e nel mondo dei poeti che trovò i mezzi per superare gli ostacoli legati alla sua condizione di straniero. L’artista navigò magistralmente tra le molteplici tensioni della società francese utilizzando la metamorfosi come strategia. Divenne quindi, al livello estetico, personale e professionale, un artista mercuriale che pochissimi critici, soprattutto in Francia, riuscirono a decifrare.
Palazzo Te - Camera di Amore Psiche © Fondazione Palazzo Te |
Il volume "Picasso. Una vita da straniero" |
Copertina - Pablo Picasso, VALLAURIS - 1956 EXPOSITION, Musée national Picasso-Paris RMN-Grand Palais (Musée national Picasso-Paris) / Adrien Didierjean © Succession Picasso by SIAE 2024
Marsilio Editori: il libro che ha ispirato la mostra "Picasso lo straniero", visitabile a Palazzo Reale a Milano dal 20 settembre 2024, è in libreria. https://www.marsilioeditori.it/. In copertina: Dora Maar, Ritratto di Picasso a Parigi presso lo studio di rue d’Astorg 29, 1935-1936, Musée National d’Art Moderne-Centre Pompidou, Parigi, © Dora Maar, by SIAE 2024. Foto © RMN-Grand Palais / Dist. Foto Scala, Firenze
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Milano, "Picasso lo Straniero" a Palazzo Reale
A settembre 2024 due mostre a cura di Annie Cohen-Solalm per rivelare i misteri di una pratica artistica radicalmente contemporanea.
Lo straniero impara l'arte di adattarsi
in maniera più creativa anche se più dolorosa
di chi si sente in diritto di appartenenza /.../.
Allo stesso tempo, lo straniero offre uno specchio
alla società in cui si inserisce.
Georg Simmel (1908)
Milano, "Picasso lo Straniero" a Palazzo Reale
A settembre 2024 due mostre a cura di Annie Cohen-Solalm per rivelare i misteri di una pratica artistica radicalmente contemporanea.
Lo straniero impara l'arte di adattarsi
in maniera più creativa anche se più dolorosa
di chi si sente in diritto di appartenenza /.../.
Allo stesso tempo, lo straniero offre uno specchio
alla società in cui si inserisce.
Georg Simmel (1908)