Come ogni anno, il settembre mantovano si apre tra le voci di scrittrici e scrittori da tutto il mondo riuniti dal festival letterario più longevo d’Italia. Arrivano più di 300 incontri in 5 giorni. "Il Festival - spiegano gli organizzatori - entra nelle strade di Mantova con tutta la potenza della letteratura, si interroga sulle guerre e sulle democrazie, mette a confronto le generazioni, guarda all’Africa con altri occhi, parla le 'mille lingue' dell’Italia di oggi e riscopre popoli antichi ormai scomparsi, compone bestiari ed esplora le acque di fiumi e oceani, ci fa giocare partite infinite a Dungeons&Dragons e imparare dai videogiochi, riflette sui corpi che abitiamo e sulle intelligenze artificiali e ci porta a scoprire la città come non l’abbiamo mai vista, di notte ascoltando parole e sortilegi di Virgilio mago e di giorno attraverso mappe disegnate inseguendo profumi, rumori, poesie e tiri in porta!".
Tra gli ospiti internazionali di quest’anno sono annunciati il Premio Nobel per la pace Maria Ressa, il Premio Pulitzer 2024 Nathan Thrall, il Booker Prize 2023 Paul Lynch Mona Awad, Emmanuel Carrère, Olivia Laing, Deborah Levy, Tobias Wolff, Joël Dicker, Peter Burke, Jessa Crispin, Michael Ignatieff, David Quammen, Richard Sennett. Da mercoledì 4 a domenica 8 settembre 2024, la ventottesima edizione si appresta ad accogliere, in una festa rinnovata, una moltitudine sfaccettata, libera e curiosa di lettrici e lettori. Il Festival è sempre riuscito a creare comunità intorno a idee e narrazioni di autrici e autori di tutto il mondo, cercando di trovare ogni volta le voci più originali e di prestare attenzione a ciò che si muove sotto la superficie. Condividere storie, ritrovarsi nelle parole è una necessità sempre più acuta in un momento in cui il dialogo sembra arretrare, e il Festival 2024 risponde mettendosi in ascolto, intensificando lo scambio, allargando il campo. Gli ospiti italiani e internazionali animeranno gli eventi di un programma plurale per vocazione e interessi, che raccoglie anche istanze e desideri emersi da incontri e progetti realizzati nel corso dell’anno, coinvolgendo soprattutto giovani e giovanissimi. Da questi laboratori estesi di lettura e ricerca arriva una parte consistente degli appuntamenti in programma e la spinta a trovare nuove modalità di confronto. Non è un caso se, in questa edizione, alle grandi piazze tinte di blu si affiancheranno aule scolastiche, piccole sale, luoghi che facilitano l’interazione: nelle forme del workshop, della lezione orizzontale, dell’officina creativa la letteratura si apre alla relazione, mette insieme pensieri, libera nuovi racconti.
Parallelamente, il centro di Festivaletteratura si diffonde. Se i territori letterari e artistici esplorati sono stati sempre i più disparati, in città e fuori di essa il Festival cerca spazi per crescere e sperimentare: l’atelier di fumetto a Valletta Valsecchi, il campo di geografia creativa a Lunetta, gli spettacoli portati nei teatri della provincia, insieme ai palazzi e alle piazze del centro storico disegnano la mappa di un incontro sempre più aperto e plurale. Le narrazioni hanno il potere di avvicinare ciò che è remoto, unire i brani di un’immensa partitura in cui ogni singola parte reclama il proprio posto e la propria unicità. Festivaletteratura si riapre nuovamente al mondo ritrovando nella letteratura questo carattere prodigioso, capace di rimodellare i ponti esistenti invece di abbatterli e di allargare le zone di contatto tra le parole invece di cancellarle. A modulare il programma concorreranno, tra le altre, le voci della turca Elif Shafak, a confronto con l’epopea di Gilgamesh; del libico Hisham Matar, scrittore di diaspore affettive e identitarie; di Kapka Kassabova, instancabile narratrice di confini; di Georgi Gospodinov, tra i massimi poeti e narratori bulgari del nostro tempo; di Emmanuel Carrère, autore paradigmatico di un tempo come il nostro, in bilico tra realtà e finzione.
Si aggiungeranno, poi, quelle di scrittori di razza come lo scozzese Andrew O’Hagan e di un decano della narrativa statunitense come Tobias Wolff. Per la prima volta al Festival interverranno lo scrittore francese Jean-Baptiste Andrea vincitore del Prix Goncourt, il Premio Pulitzer 2024 Nathan Thrall, autore di uno scioccante libro inchiesta sulla quotidianità palestinese, e l'irlandese Paul Lynch, vincitore del Booker Prize 2023, capace di rivisitare in chiave distopica le derive neofasciste dell'Europa contemporanea. Attesissimi ritorni saranno quelli di Colum McCann che nell'ultimo libro affronta la vicenda di Diane Foley, madre del reporter statunitense decapitato dall'Isis, e Sorj Chalandon, leggendario reporter di Libération. Uno spazio particolarmente rilevante sarà riservato alla letteratura sudamericana contemporanea, con le presenze del cileno Andrés Montero, del musicista e compositore Nicolás Jaar agli esordi come scrittore, di María Fernanda Ampuero, erede e reinventrice del gotico latino-americano, e di Alejandro Zambra, considerato uno dei migliori autori viventi in lingua spagnola.
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