Gstaad Menuhin Festival | Il "poker" di Julia Fischer

Il Gstaad Menuhin Festival & Academy riserva una particolare attenzione a una delle artiste più importanti del mondo del violino: Julia Fischer. Proprio a lei l'edizione 2024 (sempre sul tema del cambiamento) di questo grande appuntamento elvetico è dedicata "una residenza di quattro concerti" che intende metterne in luce l'intera gamma esecutiva e interpretativa. La quarantenne virtuosa tedesca racconta: "La Svizzera è stata la mia casa estiva fin da quando ero piccola, nell'Obersimmental, per sei anni consecutivi da quando ne avevo otto. Le lezioni di Ana Chumachenco, Adelina Oprean, Julius Berger, rimangono impresse nella mia memoria. Insieme a loro ho vissuto le mie prime emozioni cameristiche. Poi c'è stato Verbier e oggi Gstaad con questa grande spazio a me dedicato, che mi regala uno dei lussi più preziosi dei nostri giorni: quello del tempo".
Domenica 4 luglio questo "poker" concertistico prende il via in duo con Yulianna Avdeeva e le partiture annunciate sono subito da fuochi d'artificio: Beethoven, Khatchatourian, Ysaÿe e in primo piano la sublime Sonata di Franck (il suo repertorio per violino e pianoforte sembra davvero "dipingere" tutti i colori dell'arcobaleno emotivo (14 luglio). Martedì 16 luglio ancora un "incontro" con il grande compositore di Bonn insieme alla musica di Richard Strauss. Per l'occasione Julia è sul podio della Camerata di Salisburgo in un refrain dei violinisti dell'epoca barocca e classica. Lei  dirige l'orchestra con il suo arco in questa magnifica pagina beethovenia - "forse il più bel concerto per violino mai composto" - alternandola alle commoventi "Metamorfosi" di Strauss. La "residenza" in musica continua giovedì 18 luglio con un altro concerto originalissimo: Julia invita alcuni affermati strumentisti  - Valerie Steenken, Nils Mönkemeyer, Louis Vandory, Daniel Müller-Schott, Friedrich Thiele - ad affiancarla nell'interpretazione di due composizioni modernissime: "Verklärte Nacht" di Schönberg e il sublime "Souvenir de Florence" di Čajkovskij (18 luglio ).

 
The official Julia Fischer
Sabato 20 luglio questo ciclo speciale giunge al termine con Smetana e Dvořák in un alternarsi di note per piano e violino a conferma che il talento della musicista tedesca è senza confini. Infatti Julia Fischer è anche un'elegante pianista e passa dalla tastiera all''archetto con estrema scioltezza. Yehudi Menuhin, a cui il Festival di Gstaad è intitolato, non amava altro che trasmettere le sue conoscenze alle generazioni più giovani e condividere con loro vivaci e intense sessioni di musica da camera. Come un vera e propria "carta bianca", ogni estate la serie "Menuhin’s Heritage Artists" perpetua questo spirito di condivisione e lealtà. Quest'anno vedrà protagonisti tre ambasciatori di alto livello. Il 15 luglio il violinista Nemanja Radulović aprirà la serie con l'Ensemble Double Sens nel programma "Kreutzer e Schéhérazade". Il 9 agosto la stella della tromba Lucienne Renaudin Vary "lavora" in compagnia della Gstaad Festival Chamber Orchestra e degli studenti della Gstaad Conducting Academy. Il pianista Alexandre Kantorow è atteso, invece, il 24 agosto nel tendone del Festival per una serata dedicata a Liszt insieme a Ivan Fischer e alla sua Budapest Festival Orchestra.

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Yehudi Menuhin

IL FONDATORE
Yehudi Menuhin e la sua famiglia arrivarono a Gstaad nel 1957. La forza originaria della natura e delle montagne lo affascina e lo ispira. Ma non è solo la grandiosa cornice alpina del Saanenland a impressionarlo: è sensibile anche alla ricchezza di questo terreno d'incontro tra la sensibilità latina della Svizzera francese e la cultura germanica, vicina al Sud e all'italianità. Poiché Gstaad e i suoi dintorni offrono un ambiente ideale per un'educazione internazionale per i suoi figli (l'istituto "Le Rosey" e la Scuola Internazionale Kennedy sono istituzioni di fama mondiale), Menuhin e la sua famiglia si stabiliscono qui. Durante le sue passeggiate in montagna con i suoi figli, scopre un universo insospettabile: quello di una popolazione la cui vita ruota attorno alla natura e il cui folklore e la cui musica ne segneranno a modo loro l'ispirazione. Menuhin ci lascia l'immagine di un prodigio del violino, di un direttore d'orchestra e di un umanista dall'influenza internazionale. La sua luminosa umanità, i suoi molteplici lati artistici e la sua curiosità in costante risveglio hanno segnato il suo lavoro. Borghese onorario di Saanen, fondò nel 1957 il Festival che avrebbe reso leggendario il Saanenland e che ancora oggi porta il suo nome. Due aspetti del suo lavoro lo entusiasmavano particolarmente: incoraggiare i giovani talenti e suonare musica con gli amici. Nato nel 1916 a New York da una famiglia di immigrati ebrei russi, è cresciuto a San Francisco.da genitori particolarmente esigenti in termini di esercizio e studio. Sin da ragazzino era già considerato un prodigio musicale. Per tutta la sua vita è stato nomade e cosmopolita, esplorando il mondo. Le sue esecuzioni e incisioni discografiche sono entrate da tempo nella storia della musica.

Photo Julia Fischer: Gstaad Menuhin Festival & Academy