L'artista portoghese-britannica Paula Rego (1935–2022) è emersa come una delle pittrici figurative più singolari degli ultimi decenni. Attivista, femminista e creatrice di immagini sontuose e inquietanti, ha esercitato un'influenza palpabile sulle scene artistiche del suo Portogallo natale e del Regno Unito, dove ha scelto di stabilirsi. Alla sua morte, nel 2022, ha lasciato un'opera considerevole che riflette il suo interesse nell'indagare i "giochi di potere e le gerarchie", dichiaratamente uno dei suoi soggetti preferiti. L'ampia monografica Paula Rego. Power Games al Kunstmuseum di Basilea (28 settembre 2024 - 2 febbraio 2025, curatrice Eva Reifert) individua questo interesse centrale dell'artista per le dinamiche del potere come suo leitmotiv. È la prima mostra museale dedicata all'opera di Rego nei paesi di lingua tedesca e la prima grande mostra monografica dopo la sua morte. Presentando circa 120 dipinti e pastelli, oltre a diverse figure ("bonecos"), piastrelle e documenti, l'esposizione, visivamente sbalorditiva, invita i visitatori a esplorare l'universo indimenticabile dell'artista e aiuterà un vasto pubblico a comprenderne meglio il valore. Divisa in sezioni tematiche, la retrospettiva riunisce lavori-chiave lungo diversi decenni di attività, tra cui quelle in cui Rego si confronta con la dittatura di Salazar in Portogallo. Altri motivi centrali sono legati al suo coinvolgimento nell'attivismo contro la legislazione restrittiva sull'aborto nel suo paese natale e contro la partecipazione britannica alla guerra in Iraq. In tutta la sua opera, Rego interroga le gerarchie consuete e raffigura le donne in ruoli diversi. La mostra presenta sia gli spettacolari pastelli in grandi formati per i quali l'artista attinge a fonti di ispirazione che vanno dalle narrazioni letterarie ai film Disney, sia esempi del suo lavoro tecnicamente brillante come creatrice di stampe artistiche. La prima parte presenta opere che esaminano i legami e le dipendenze familiari nonché le dinamiche di potere tra uomo e donna, la violenza di Stato e i meccanismi di repressione della dittatura che governò il Portogallo natale dell'artista fino agli anni Settanta. La seconda parte riunisce le eroine non convenzionali di Rego: figure femminili della cultura popolare e della letteratura che infrangono i limiti dei ruoli imposti loro, ma anche schiacciate dal peso delle sfide sociali e personali. Tutto si conclude con Angel (1998), il suo capolavoro e incarnazione di un'intrepida fortezza.
Paula Rego (photo @paularegostudio) |
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PAULA REGO
Nasce a Lisbona il 26 gennaio 1935. La situazione politica e sociale portoghese di allora, negli anni della dittatura di António de Oliveira Salazar, spinge sua madre e suo padre, un convinto antifascista, a lasciare il Paese nel 1936 e a rimanere in Inghilterra per quasi un anno e mezzo. Paula vive con i nonni durante questo periodo. Sua madre, un'artista, la ispira nel dedicarsi alla pittura e al disegno già in tenera età. Frequenta, prima, una scuola inglese in Portogallo e il sostegno dei suoi genitori le permette, poi, di sfuggire al regime repressivo di Salazar completando la sua istruzione nel Regno Unito. Nel 1952 si iscrive alla rinomata Slade School of Fine Art di Londra per studiare pittura. Qui incontra Victor (Vic) Willing, il suo futuro marito; avrebbero avuto tre figli. Dalla metà degli anni Cinquanta fino al 1972, la famiglia vive tra il Portogallo e il Regno Unito, trascorrendo gran parte dell'anno nel paese natale di Rego. Dopo i primi successi ottenuti all'inizio degli anni Sessanta, Paula viene invitata a inviare le sue opere a numerose mostre internazionali e i musei iniziano ad acquisire la sua arte per le loro collezioni. Lei tiene mostre personali e vince premi, riconoscimenti e attestati. Alla Biennale di Venezia del 2022 un'intera sala del padiglione internazionale viene dedicata alla sua arte. Paula Rego muore a Londra l'8 giugno 2022. La mostra al Kunstmuseum Basel rimarca l'interesse centrale espresso dall'artista: da qui il titolo 'Power Games'. La disposizione tematica piuttosto che cronologica consente di puntare i riflettori su temi che Rego ha ripetutamente rivisitato, a volte nel corso di decenni.