San Sebastian Festival 2024 | Torna Culinary Zinema

Immortalato da Woody Allen nel suo Rifkin's Festival (presentato proprio qui, sulle sponde del Golfo di Biscaglia, in riva all'oceano nella parte più turistica della regione spagnola dei Paesi Baschi), la rassegna cinematografica di San Sebastian - in programma da venerdì 20 a sabato 28 settembre 2024 e giunta alla settantaduesima edizione  - resta uno dei grandi appuntamenti europei con la Settima Arte, insieme a Cannes, Venezia, Berlino e Deauville. Si distingue, però, per un approccio meno tradizionalista e maggiormente capace di riflettere su più temi dedicando loro sezioni originali ben strutturate. Tra quest'ultime tiene banco Culinary Zinema, tutta dedicata al gusto, al cibo e alla cucina.
Gli organizzatori ne hanno già annunciato i contenuti principali: un documentario di Paco Plaza sul ristorante Mugaritz aprirà il palinsesto delle proiezioni e degli incontri mentre "'El hoyo 2" di Galder Gaztelu-Urrutia chiuderà gli incontri, fuori concorso. Culinary Zinema, che comprende anche cinque cene tematiche legate alle proiezioni, è stata presentata dal direttore del Basque Culinary Center, Joxe Mari Aizega, e da quello del Festival, José Luis Rebordinos. Mugaritz aprirà la rassegna lunedì 23 al Teatro Victoria Eugenia. La pellicola di Paco Plaza (già regista di Verónica e La nonna) va oltre la gastronomia e lo spettatore diventa un testimone d'eccezione del processo di reinvenzione che avviene nel ristorante di Andoni Luis Aduriz, uno degli chef più creativi e influenti della scena internazionale. In "Grand Maison Paris", la regista Ayuko Tsukahara racconta la storia di uno chef giapponese, amante della cucina francese, che apre un ristorante nella Città delle luci e fatica a ottenere la sua terza Stella Michelin. I piatti che compaiono nel film sono stati ideati da Kei Kobayashi, il primo chef giapponese a ottenere proprio le Tre Stelle a Parigi. Tetsuya Uesugi fa il suo debutto cinematografico con "Kita no syokukei/Northern Food Story", che segue la vita quotidiana di quattro cuochi che lavorano attorno alla ricca cultura gastronomica del nord del Giappone, in particolare dell'isola di Hokkaido e della sua comunità. Dopo essere stato selezionato nella sezione documentari del Tribeca Festival, "Shelf Life" concorre per il Culinary Zinema Award. Il regista americano Ian Cheney si propone di decifrare se trascorrere del tempo tra persone che fanno stagionare il formaggio possa fornire indizi sull'invecchiamento umano. Cheney realizza, così, un singolare trattato su questo alimento al centro di "mille" ricette internazionali. Infine e dopo il successo mondiale della prima parte, Galder Gaztelu-Urrutia dirige El hoyo 2. In questo nuovo capitolo - interpretato da Milena Smit e Hovik Keuchkerian - un misterioso leader impone la sua legge a El Hoyo e questa scatena "una battaglia con al centro proprio i sistemi di alimentazione".
  
La presentazione delle varie opere è accompagnata da cene a tema, in programma dal 23 al 27 settembre nelle sale del Basque Culinary Center. Il prezzo dei biglietti per la proiezione e la cena a tema è di 80 euro, tranne nel caso di El hoyo 2, che adotterà il formato-cocktail ed emulerà l'estetica e l'esperienza di El hoyo e della sua iconica piattaforma. I posti disponibili per la cena sono 130 persone (65 euro il costo a persona). L'avvicinamento all'universo creativo di Mugaritz avviene attraverso le persone e i piatti che sono passati per il ristorante e che oggi conducono progetti rilevanti a livello nazionale come Miguel Caño (Nublo), Juan Vargas (Muka), Alatz Bilbao (Bakea), Fran Baixas (Franca) e  Carlos Salvador (Amaica). Il team di Mugaritz lavora a un menu che onori la cucina e "che invita ad aprire la mente e non solo la bocca". I commensali potranno degustare anche un abbinamento in linea con l'esperienza gastronomica, grazie alla collaborazione di esperti come Dani Lasa (AMA Brewery). La cena del 24 settembre è condotta da Paulo Airaudo, che continua nella sua sfida alla ricerca dell'eccellenza nei suoi diversi progetti in giro per il mondo. A San Sebastian lo chef argentino offre l'opportunità di degustare alcune delle preparazioni dei suoi ristoranti Amelia (due Stelle Michelin), Da Filippo e Ibai, tra gli altri. Locali sparsi in diversi angoli del pianeta. L'esperienza del 25 settembre avvicina i partecipanti alla cucina giapponese, offrendo la possibilità di degustare le creazioni di due chef come Takeshi Takahashi (Le Santé) e Hiroshi Sakai (Ajidokoro), protagonisti di "Kita no syokukei/Northern Food Story". Come nel film "Shelf Life", il formaggio è il protagonista indiscusso della quarta cena (giovedì 26), che in una prospettiva più locale mette in luce non solo la ricchezza e le diversità di questo prodotto ma anche la sua valenza culturale. Con una scenografia ispirata al film, l'ultima cena del Culinary Zinema (venerdì 27) inizia con un cocktail offerto da Aitor Sua e Lucas Fernández (Trèsde Restaurante) e con le delicatessen di Jorge Sastre e Rafa Panatieri (Sartoria). Ad eccezione del cocktail cinematografico di chiusura, nelle altre date Culinary Zinema rinnova il suo consueto formato di dieci ospiti per tavolo, incoraggiando, anche così, il dialogo. I docenti e gli studenti del Basque Culinary Center partecipano a tutte le cene, collaborando sia in cucina che in sala.