Santa Cecilia: con Harding molti maestri di oggi. Roma

Accademia di Santa Cecilia di Roma: entra nel vivo l'"era" di Daniel Harding come direttore musicale e la stagione 2024-2025 riserva "una nuova, elettrizzante, serie di concerti con ospiti di rilievo, una varietà di programmi innovativa e diverse formule di abbonamento". E' soprattutto l'invito a (ri)scoprire la Grande Musica, tornando ad applaudire alcuni dei migliori interpreti "e ritrovando la magica atmosfera dell’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone". Harding inaugura il 21 ottobre 2024 la Stagione sinfonica con Tosca come "ouverture" di vari, nuovi, progetti artistici con la Deutsche Grammophon, nelle Basiliche romane e nelle più prestigiose sale da concerto europee. Il cartellone vede il ritorno nella capitale italiana di solisti del calibro di Martha Argerich, Beatrice Rana, Lisa Batiashvili, Daniil Trifonov, Viktoria Mullova e dei direttori Kirill Petrenko, Gustavo Dudamel, Semyon Bychkov, Sir Antonio Pappano, Jakub Hrůša, Daniele Gatti, Teodor Currentzis, Myung-Whun Chung. Ma la lista è molto più lunga. Il violinista Joshua Bell è l'artist in residence.
La sezione da Camera si apre, invece, il 30 ottobre (Sala Sinopoli) con un omaggio a Bach affidato alla sapienza filologica e interpretativa degli specialisti della Freiburger Barockorchester, ensemble fondato nel 1987 che torna a Santa Cecilia dopo quindici anni. Programma di sala quanto mai invitante con i sei Concerti Brandeburghesi BWV 1046-1051. Il 22 novembre, in occasione della festa di Santa Cecilia, patrona della musica, La Lira d’Orfeo, formazione barocca italiana che si dedica alla riscoperta di nuovi repertori e raccoglie i migliori interpreti (su strumenti antichi) della nuova generazione, si esibisce con i cantanti Mirco Palazzi, Karina Gauvin e il controtenore Raffaele Pe, fondatore dell’orchestra nel 2015. In programma, l’opera Rodelinda di Georg Friedrich Händel, eseguita per la prima volta a Londra nel 1725. Il 3 dicembre sono attesissimi due musicisti dalla firma artistica originalissima: il pianista e cantante statunitense Michael Feinstein, nominato agli Emmy e ai Grammy, partner artistico di Liza Minnelli e considerato tra i principali interpreti Usa, e il pianista francese Jean-Yves Thibaudet, nome di riferimento oramai da anni per l'arte della tastiera, conosciuto e apprezzato da anni anche in Italia oltre che nei migliori festivals. Il duo presenta pagine di Gershwin, composizioni di Cole Porter e momenti dedicati al Ragtime con un approccio che libera creatività e virtuosismo di ciascun interprete.

Mischa Maisky con Martha Argerich
Il 4 dicembre, per condurci nelle atmosfere natalizie, ecco i King’s Singers con una selezione di canti natalizi e nuove sorprese tratte dal loro immenso repertorio. Per chi non avesse avuto la fortuna di ascoltarli suonare insieme, il 9 dicembre in Sala Sinopoli l'appuntamento con Martha Argerich (pianoforte) e Mischa Maisky (violoncello) è di quelli davvero imperdibili. Siamo nel gotha dell'arte dell'esecuzione musicale. Le due star (e amici) del concertismo e camerismo mondiali - non c'è istituzione musicale del pianeta che non li abbia ospitati e apprezzati - si cimentano con la Sonata op. 102 n. 2 di Beethoven, la Sonata "Arpeggione" di Schubert e la Sonata op. 36 di Eduard Grieg. Una vera e propria festa per l'ascolto. Nobiltà, maestria e rispetto assoluto delle partiture in un colpo solo. Qui siamo a cospetto di una leggenda vivente. Ci va molto vicino anche il Quartetto Hagen (29 gennaio), in una veste particolare vista la presenza anche di Julia Hagen, giovane violoncellista figlia di Clemens, storico componente del gruppo oltre che della prestigiosa Lucerne Festival Orchestra rilanciata nei decenni scorsi dal compianto maestro Claudio Abbado. In programma il Quintetto per archi D. 956 di Franz Schubert e il Quartetto op. 49 di Schumann. Queste sono solo alcune delle proposte che Santa Cecilia riserverà al suo pubblico nei prossimi mesi. Le date e la possibilità di scelta sono molteplici e variegate. Ma oramai ci siamo. Harding traccia la rotta dopo gli anni di Pappano. Due direttori che il mondo intero della musica ama moltissimo. E anche noi.

Copertina: Daniel Harding (© Musacchio & Ianniello)

Qui sopra photo Deutsche Grammophon