Teatro alla Scala | La ricca stagione dei concerti 2025

Prime anticipazioni sulla stagione di concerti 2025 del Teatro alla Scala, la quarantatreesima. Il direttore principale Riccardo Chailly (qui sopra nell'immagine di copertina) inaugura la stagione con la settima sinfonia di Mahler (17 gennaio) e, in un secondo concerto, continua il percorso nella musica di Prokof'ev. Come ogni anno ritroviamo Myung-Whun Chung, questa volta con la "Patetica" di Čajkovskij. E ancora le direzioni di Gianandrea Noseda, Daniele Gatti, Lahav Shani e Manfred Honeck. Debutto al Piermarini per Barbara Hannigan, strepitosa cantante e direttrice d'orchestra che arriva alla Scala con La voix humaine di Francis Poulenc e con il direttore giapponese Kazuki Yamada.
Il pubblico del Piermarini
Tra i solisti annunciati spiccano Joshua Bell, Frank Peter Zimmermann e Nikolaj Znaider al violino; Mao Fujita e Benjamin Grosvenor al pianoforte. Debutti anche per il pianista Francesco Piemontesi e per il violoncellista Gautier Capuçon. Ma la stagione 2024 non è ancora finita. Il prossimo appuntamento è programmato domenica 6 ottobre con Giovanni Sollima, direttore e solista al violoncello per il suo brano Folktales e impegnato anche con il concerto di Haydn. A fine ottobre arriva Tarmo Peltokoski, giovane finlandese al debutto per la stagione, che dirige il connazionale Sibelius e affianca il violinista Leonidas Kavakos. Fabio Luisi è sul podio con la musica di Richard Strauss per il concerto conclusivo, con la pianista Imogen Cooper nel concerto in Re minore di Mozart. Il cartellone 2024 si chiude definitivamente con il concerto diretto da Fabio Luisi, lunedì 4 novembre alle ore 20. Luisi inaugura un nuovo ciclo dedicato alla musica di Richard Strauss, autore che ama affrontare con la Filarmonica da quando nel 2014 diresse Eine Alpensinfonie. In programma c’è Till Eulenspiegels lustige Streiche e la Suite da Der Rosenkavalier. Imogen Cooper esegue il Concerto per pianoforte in re minore K 466 di Mozart. Un po' di storia: 1982, Claudio Abbado fonda la Filarmonica della Scala insieme ai musicisti scaligeri, sul modello dei Wiener Philharmoniker con l’obiettivo di sviluppare il repertorio sinfonico nel contesto della tradizione operistica del Teatro. Viene scritto il primo statuto. La Filarmonica si costituisce in associazione indipendente. Lo statuto sancisce che solo professori d'orchestra dipendenti dal Teatro alla Scala possano essere soci. L'assemblea elegge il Consiglio di amministrazione, in carica tre anni, composto da dieci musicisti dell'orchestra e da sette consiglieri esterni provenienti dal mondo imprenditoriale e culturale milanese. Il cda, a sua volta, nomina il presidente e il direttore artistico. Il 1983 sancisce l'impronta europea della nuova compagine. Nell'anno successivo alla sua nascita, la Filarmonica rivela già un impianto musicale internazionale. Cominciano le tournée all'estero con il primo concerto diretto da Abbado a Lugano. Nel 1984 il grande direttore Leonard Bernstein suggella la sua "collaborazione"  con Milano. Quando sale sul podio della Filarmonica il 23 giugno ha già intense memorie scaligere da ricordare. Era stato il primo americano a dirigere l’orchestra della Scala che gli aveva affidato la Medea con Maria Callas, che dirige nuovamente ne La sonnambula. L’ultimo incontro con l’orchestra della Scala ha avuto luogo nel 1983 con un programma di musiche di Stravinskij.