JAZZMI 2024 | Una mappa sonora per la città. Legami

"Milano è una città che con questa musica può vantare un rapporto di lunghissima data". Così Luciano Linzi, direttore artistico di JAZZMI insieme a Titti Santini, sintetizza in poche battute la filosofia di una kermesse, giunta alla nona edizione, nata per portare il grande jazz nel capoluogo lombardo. Appuntamento (i) dal 17 ottobre al 13 novembre lungo e dentro una mappa sonora che coinvolge, in quattro settimane di programmazione, concerti nei teatri, nei club e negli spazi alternativi della metropoli. E poi film, libri, mostre, eventi speciali, incontri con gli artisti, itinerari musicali e laboratori.
Enrico Rava (ph. Roberto Cifarelli)
"L’edizione 2024 è nel segno di Miles Davis. Basti pensare all’omaggio che l’11 ottobre ha anticipato la manifestazione. È una cosa che da anni pensavamo di fare: proiettare il concerto del quintetto di Davis di cui facevano parte Wayne Shorter al sax, Herbie Hancock al piano, Ron Carter al contrabbasso e Tony Williams alla batteria al Teatro dell’Arte della Triennale, là dove si svolse nello stesso giorno di 60 anni fa. Abbiamo ottenuto dalle Teche Rai il filmato originale - remixato e migliorato per l’occasione - di quel live di una formazione che ha rivoluzionato non solo la storia del jazz, ma anche quella della musica tutta... Abbiamo previsto in abbinamento alcune conferenze a cui partecipano anche gli eredi di Miles, i due figli Erin e Cheryl e il nipote Vince Wilburn jr. Inoltre, Roberto Polillo mostrerà le foto scattate durante il concerto dal padre Arrigo. Protagonisti anche i musicisti che hanno risentito influenza di quella musica come Enrico Rava, Enrico Intra e Claudio Fasoli; e musicologi del calibro di Ashley Kahn, Stefano Zenni e Luca Bragalini", spiega ancora Linzi. "Un’altra produzione originale targata JAZZMI e sempre dedicata a Miles Davis andrà in scena l’8, 9 e 10 novembre al Teatro Menotti. Si tratta del tributo a 'Israel Galván, Miles Davis’ Sketches of Spain', altro capolavoro realizzato da Davis assieme a Gil Evans. Tutto è nato da un’idea del ballerino e coreografo spagnolo di flamenco Israel Galván Reyes e dal suo sogno di ballare sulle musiche sull’album del 1959-1960, una delle pagine più alte della collaborazione fra due autentici giganti del jazz. Per rendere il sogno realtà, il produttore artistico-musicale Alberto Fabris ha contattato il trombettista, arrangiatore e direttore d’orchestra statunitense Michael Leonhart. Sempre nell’ambito di progetti commissionati ad hoc, segnalo quello che vede protagonista i Calibro 35 e che si chiama Jazzploitation. Il quartetto, atteso il 21 ottobre al Dal Verme, ha accettato la sfida di creare con il suo stile e il suo approccio, un omaggio al jazz. Non quello più celebrato, ma quello contaminato dal funk, dal rock, dalla psichedelia, dal soul; quello delle colonne sonore anni Sessanta e Settanta composte da Armando Trovajoli e Piero Piccioni, musicisti di estrazione jazzistica che portavano queste note anche in ambiti diversi".  

Il cartellone annovera nomi di primo piano. "Solo per restare in Italia, spiccano i concerti del nuovo quintetto Fearless Five di Enrico Rava (il 10 novembre alla Triennale) e del nuovo trio di Franco D’Andrea con Roberto Gatto alla batteria e Gabriele Evangelista al contrabbasso (sempre in Triennale, l’8 novembre); il duo di pianoforti di Stefano Bollani con il finlandese Iiro Rantala (il 25 ottobre in Conservatorio) e l’omaggio di Danilo Rea alle dive della lirica (ancora alla Triennale, il 9 novembre". Dall'estero arrivano molte star. Tra loro figurano virtuosi della chitarra come Bill Frisell, Pat Metheny e Mike Stern, del sassofono (Chris Potter e Joe Lovano), del contrabbasso (Christian McBride e Dave Holland) e delle percussioni (Dave Weckl, Billy Cobham e Peter Erskine). "Ma la forza di questo festival è sempre stata, sin dall’inizio, quella di sostenere musicisti che, utilizzando elementi della musica jazz, cercano di creare qualcosa che ancora non c’è. Artisti che volano alto, liberi da preconcetti e pregiudizi. Ne segnalo tre, i cui concerti meritano una segnalazione particolare: quelli dei britannici Nubiyan Twist e Albaster DePlume (entrambi alla Santeria Toscana 31 rispettivamente il 19 e 26 ottobre) e quello della statunitense Moor Mother (il 3 novembre alla Triennale)". La kermesse è ideata e prodotta da Associazione JAZZMI, Ponderosa Music & Art e Triennale Milano Teatro in collaborazione con Blue Note Milano. Tutto il programma disponibile su: jazzmi.it  

Moor Mother by Ebru Yildiz