Dal 18 luglio al 6 settembre 2025 il Gstaad Menuhin Festival & Academy concluderà la sua esplorazione sul tema - in tre cicli - del Cambiamento con il programma dedicato alla "Migrazione". La sessantanovesima edizione di uno degli momenti estivi più interessanti e stimolanti del calendario estivo di tutta la Svizzera pone le questioni migratorie come una sfida globale senza mancare di relazionarla con le urgenze del cambiamento climatico, delle guerre mondiali e delle conseguenze politiche, sociali ed economiche che, purtroppo, ne stanno derivando. Il programma 2025 esamina il tema da quattro prospettive, sempre sotto l'attenta regìa del direttore artistico
Christoph Müller. Sono, nell'ordine, "Origin", ovvero la musica profondamente ancorata alla terra d'origine e alle sue radici; "Escape to Exile", incentrata sulle opere che raccontano di fuga ed esilio; "Emigrazione interiore", con le composizioni risalenti a tempi di oppressione totalitaria o di persone che "fuggono" nel loro essere più profondo e lì trovano una via per l’autoliberazione; "Nostalgia", espressione di un desiderio volontario o forzato verso per la patria perduta o abbandonata e l'elaborazione musicale di un sentimento profondamente sentito di nostalgia. Dalla "tenda-auditorium" di Gstaad arrivano le prime anticipazioni. Due concerti straordinari dal titolo "Music for the Planet", ideati dalla violinista e compositrice Patricia Kopatchinskaja, si concentrano sugli aspetti complessi del tema del Festival: la musica del "ribelle tranquillo" Dmitri Shostakovich incontra le parole concise e poetiche dello scrittore svizzero Franz Hohler in un'interazione tra partiture e letteratura.
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Khatia Buniatishvili (ph. Gstaad Festival) |
Nel secondo programma, Kopatchinskaja intraprende un viaggio colorato alle "radici dell'esilio": la musica del compositore polacco Andrzej Panufnik si unisce alle fotografie espressive di Marco Borggreve per creare un commovente omaggio alla vita in un paese straniero. Elīna Garanča e Jonathan Tetelman eseguono, poi, il grande Requiem di Verdi sotto la direzione di Gianandrea Noseda e con un ensemble dell'Opera di Zurigo. Marina Viotti è la protagonista assoluta della serata dedicata a Bizet, accompagnata da Marc Minkowski e dai suoi Musiciens du Louvre. Cecilia Bartoli brilla in un recital con David Fray. Spazio anche ai grandi virtuosi della tastiera tra cui Daniil Trifonov, Víkingur Ólafsson con le ultime tre sonate di Beethoven, Sir András Schiff - sia in un recital che come direttore dell'Accademia pianistica di Gstaad - Gabriela Montero con il suo "Concerto latino" e Khatia Buniatishvili in un concerto solista. Il violinista Daniel Hope ha progettato il cerimoniale del concerto finale. Per l'Opera in forma di concerto, dopo I puritani nel 2021, è la volta di un altro capolavoro di Bellini, Norma: Sonya Yoncheva assume il ruolo della protagonista ed è accompagnata dalla Gstaad Festival Orchestra sotto la direzione di Domingo Hindoyan. Fazıl Say è The Artist in Residence 2025 e si cimenta in veste di solista ma anche in duo con il flautista Aslıhan e nello spettacolare scenario della vetta dell'Eggli in un quintetto "alpino" straordinario. In cartellone sia il "Trout Quintet" di Schubert che l'"Immigrant Trio" composto appositamente per il festival e che è presentato in prima mondiale nella vicina Saanen. Il Gstaad Menuhin Festival & Academy si apre con l'oratorio Israel in Egypt di Handel e,seguito due volte dall'ensemble parigino Les Arts Florissants sotto la direzione del suo leggendario fondatore, l'ottantenne William Christie.
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Lucas e Arthur Jussen (ph. Gstaad Festival) |
Ritorna il celebre violinista Bomsori Kim. Recital e concerti da camera di prim'ordine sono già programmati nelle chiese della Regione: il soprano Regula Mühlemann presenta il suo nuovo programma dedicato ai "Canti della Patria", i pianisti Alexandra Dovgan (con il Concerto per pianoforte n. 20 di Mozart accompagnato dall'Orchestra da Camera di Basilea) e Yulianna Avdeeva (con preludi espressivi di Chopin e Shostakovich) affrontano il meglio della letteratura musicale a tema così come il noto clarinettista Andreas Ottensamer e il Quartetto Hagen, insieme a Mao Fujita, eseguono celebri pagine di Brahms. Per gli appuntamenti sinfonici sono imperdibili gli incontri con l'esecuzione della sinfonia "Dal Nuovo Mondo" di Dvořák (di scena l'Orchestra del Festival diretta da Mirga Gražinytė-Tyla) e il brillante concerto per 2 pianoforti in mi maggiore di Mendelssohn, interpretato dai fratelli Lucas e Arthur Jussen sotto la direzione di Jaap van Zweden. Ancora: il Concerto per violoncello n. 2 di Shostakovich con Sol Gabetta e la potente Sinfonia n. 2 di Rachmaninov con sul podio Paavo Järvi alla guida dell'Orchestra della Tonhalle di Zurigo. Nel 2025 la Gstaad Festival Orchestra continua la sua collaborazione con Jaap van Zweden, direttore musicale designato dell'Orchestre Philharmonique de Radio France. Van Zweden si esibisce durante il festival, sarà in tournée in Europa con l'orchestra ed è attivo come professore presso la Gstaad Conducting Academy. Ancora: La star del mandolino Avi Avital incanta con un programma mediterraneo ricco di suoni di tarantella e influenze pugliesi, Christina Pluhar e il suo ensemble barocco L'Arpeggiata conducono il pubblico in un viaggio attraverso la cultura balcanica e il sassofono, l'Accademia di Gstaad propone una serie di masterclass con insegnanti del calibro di Jaap van Zweden, Ludovic Tézier, Rainer Schmidt, Ettore Causa, Ivan Monighetti, Sir András Schiff e Maurice Steger. L'offerta è completata da concerti pubblici dal titolo "L'Heure Bleue". "Discovery" inventa un programma di scoperta diversificato per bambini e famiglie, comprese introduzioni giocose ai concerti, incontri con artisti, tour dietro le quinte e formati di concerti interattivi su misura. La piattaforma di streaming "Gstaad Digital Festival" permette di scrutare i migliori momenti del festival tutto l'anno... e di riviverli. Come bonus interviste con artisti, discussioni con esperti e approfondimenti esclusivi dietro le quinte.
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Christoph Müller |