Pensare come una montagna | Il Biennale delle Orobie

Dopo i primi due cicli di eventi realizzati nel 2024, il programma biennale della  Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo (GAMeC) "Pensare come una montagna" - sotto la direzione artistica di Lorenzo Giusti - coinvolgerà in modo attivo le comunità del territorio bergamasco anche durante tutto il 2025, con la partecipazione di artiste e artisti internazionali. Pensato come format biennale alternativo, e per questo recentemente rinominato Il Biennale delle Orobie, Pensare come una montagna fonda la propria progettualità su tre principi cardine, alternativi a quelli tradizionali: "più localizzata", "a lungo termine" e "in scala". Il Biennale delle Orobie è, infatti, un evento che si tiene non "ogni due anni", ma "per due anni" e che non accade "in un luogo" ma "con un luogo", realizzando progetti nati dall'incontro tra artisti internazionali e comunità locali su una scala non "la più grande possibile", ma sostenibile e variabile in relazione alla portata di ogni singolo contesto.
Tra Bergamo e numerosi comuni delle valli e della pianura bergamasca si concentreranno nell'arco dell'anno, tra gli altri, i lavori di Atelier dell'Errore, Cecilia Bengolea, Bianca Bondi, Maurizio Cattelan, Abraham Cruzvillegas, EX., Asunción Molinos Gordo, Francesco Pedrini e Julius von Bismarck, a cui si aggiungono le produzioni filmiche a firma di Michela de Mattei e Invernomuto, Agnese Galiotto, Giulio Squillacciotti. Il programma è organizzato in tre cicli di eventi che saranno inaugurati rispettivamente l'8 febbraio, il 7 giugno e il 4 ottobre. Il primo ciclo del 2025 si aprirà con una tournée nelle valli bergamasche di tre film prodotti dalla GAMeC: Paraflu di Michela de Mattei e Invernomuto analizza la figura del lupo quale simbolo di indipendenza e conoscenza, conflitto e trasformazione; Migratori di Agnese Galiotto evoca una riflessione critica sulle tensioni tra osservazione scientifica e libertà animale attraverso la misurazione dei dati raccolti sugli uccelli migratori; MUT di Giulio Squillacciotti racconta la ciclicità della vita in alpeggio, che diventa ritratto universale del lavoro con gli animali e di un rapporto familiare. Il tour toccherà, tra gli altri, i comuni di Vedeseta (Val Taleggio), Gromo (Val Seriana), Averara (Val Brembana) e Gorno (Val del Riso). Sarà accompagnato da una serie di conversazioni con gli autori negli spazi della GAMeC. In occasione dell'inaugurazione, a San Pellegrino Terme si terrà una proiezione speciale dei tre film. In programma a febbraio, inoltre, un'edizione speciale (la dodicesima) appositamente concepita per Pensare come una montagna del Premio Lorenzo Bonaldi per l'Arte - EnterPrize: il progetto Fossi io teco; e perderci nel verde della curatrice Greta Martina costituisce un invito a riscoprire il legame con la natura attraverso la meraviglia, la cura e la responsabilità, e coinvolge gli artisti Attila Faravelli, Enrico Malatesta, O Thiasos TeatroNatura (Sista Bramini, Camilla Dell'Agnola, Nora Tigges), Umberto Pellini, Nicola Ratti, Lorenzo Silvestri, Valentina Viviani. Il progetto sarà eccezionalmente presentato a Serina - comune di nascita di Lorenzo Bonaldi - in occasione dell'inaugurazione, durante la quale si terrà una performance dell'artista australiana Felicity Mangan, per essere in seguito allestito nello Spazio Zero della GAMeC.

LA RICOSTRUZIONE DEL BIVACCO FRATTINI
Nell'estate del 2025 verrà inoltre, presentato, un progetto speciale frutto della collaborazione tra la GAMeC e la sezione di Bergamo del Club Alpino Italiano: EX., laboratorio di progettazione nato dal lavoro di Andrea Cassi e Michele Versaci, si occuperà della ricostruzione dello storico Bivacco Aldo Frattini a Valbondione, in Valle Seriana, immaginando la nuova struttura come una "sede" della GAMeC in alta quota che servirà come base per attività di monitoraggio ambientale, raccolta dati e ricerca scientifica, contribuendo alla conoscenza e alla protezione degli ecosistemi montani. Grazie all'utilizzo di nuove tecnologie, si potranno trasmettere costantemente immagini e dati i cui punti di raccolta saranno allo stesso tempo la Galleria e il Palamonti, sede del CAI a Bergamo.

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