Alessandra Sprazzi a Casa Morandi. Mostra a Bologna

Casa Morandi del Settore Musei Civici Bologna, in collaborazione con la galleria P420, da sabato 18 gennaio a domenica 16 marzo 2025, ospita "Il quale cerca solamente la sua bellezza, nel modo qui descritto", una mostra di Alessandra Spranzi (Milano, 1962) che esplora le corrispondenze tra le atmosfere delle sue fotografie e quelle della casa e delle opere di Giorgio Morandi. L’esposizione rientra in ART CITY Bologna 2025, il programma di mostre, eventi e iniziative promosso dal Comune in collaborazione con BolognaFiere in occasione di Arte Fiera.
Il progetto espositivo presenta nove fotografie inedite tratte dalla serie Sul tavolo #80 (2014-2024); le opere, tutte dello stesso soggetto, esplorano la ripetizione come metodo per approfondire il tempo e il senso dello sguardo. Spranzi descrive questo lavoro come un'indagine sull’essenza delle cose e delle immagini: il soggetto, una pagina con un’opera di Giorgio Morandi presa dal libro Giorgio Morandi di Arnaldo Beccaria, e un tubo di rame raccolto per strada, diventa un pretesto per andare "oltre". Il volume in questione è la prima monografia dedicata a Morandi curata da Arnaldo Beccaria, giovane scrittore romano, allievo di Giuseppe Ungaretti, e pubblicata nel 1939 dall’Editore Ulrico Hoepli, all’interno della collana "Arte Moderna Italiana" diretta da Giovanni Scheiwiller. Nella serie di immagini di Spranzi ogni stampa varia leggermente nel colore e nella luce, chiedendo allo spettatore di dedicare uno sguardo lento, dilatato e riflessivo. La ripetizione non è un esercizio formale, ma una ricerca che spinge verso una dimensione metafisica, dove ciò che conta è "il pensiero, o le forme che si salvano nella lontananza luminosa". L’artista stessa sottolinea come il processo di riscoperta del negativo originale, mai stampato, si sia trasformato in un percorso creativo: "Nel tentativo di una stampa giusta, prende forma il quale cerca solamente la sua bellezza, nel modo qui descritto". "Il quale", dice Alessandra Spranzi, in questa occasione, si riferisce a lei stessa.
  
Le immagini, pur mantenendo un’apparente semplicità compositiva, si aprono a una pluralità di interpretazioni, rivelando una stratificazione di significati che si manifesta attraverso variazioni minime, quasi impercettibili. Il lavoro di Alessandra Spranzi si distingue per la capacità di trasformare il quotidiano in una riflessione poetica e filosofica. Attraverso un linguaggio fotografico che fonde rigore e sensibilità, l’artista esplora il rapporto tra presenza e assenza, reale e immaginario. La sua attenzione per i dettagli e per le tracce del tempo crea una tensione sottile tra l’oggetto e la sua rappresentazione, aprendo spazi di silenzio e contemplazione. Nel caso della serie di fotografie presentate in mostra, l'uso della ripetizione evoca una forma di meditazione visiva che richiama le nature morte di Giorgio Morandi. Tuttavia, Spranzi si discosta dal maestro bolognese per la sua indagine sul processo stesso del vedere, sull'apparire delle cose come "metafisica" e "apparenze di realtà". In mostra anche due video. Il primo, Metronomo (non farlo) (2023), immortala un ragazzo che, seguendo il ritmo dello strumento, cerca di suonare la chitarra mentre viene disturbato e distratto dal movimento insensato di una tazza da caffè sollecitata da un coltello.
  
Anche in questo caso vi è una ricerca di un equilibrio, di una giustezza sonora. C’è un’animazione delle cose e dei suoni. Gli oggetti sul tavolo sono osservati, osservano, partecipano. Il secondo video Making of Ein Tisch (2018), vede l’artista discostarsi dal maestro bolognese. Nell’opera, dove un semplice dispositivo visivo trasforma gli oggetti disposti su un tavolo in epifanie fugaci rendendo la dimensione domestica un terreno di riflessione esistenziale, Spranzi si focalizza sull’atto del vedere, sull’apparire delle cose come "metafisica" e "apparenze di realtà". La scelta di Casa Morandi come sede della mostra amplifica il dialogo tra l’opera di Alessandra Spranzi e l’universo morandiano. Qui, i temi del silenzio, della luce e della ripetizione si incontrano, creando un ponte tra due sensibilità artistiche che condividono un'attenzione profonda per l'essenza delle cose. La mostra promette di essere non solo un omaggio a Giorgio Morandi, ma anche una riflessione sulla capacità della fotografia di fermare il tempo e aprire varchi verso dimensioni immaginate. ART CITY Bologna 2025 si arricchisce così di un progetto che unisce rigore concettuale e intensità poetica, riaffermando il ruolo della fotografia come strumento di esplorazione estetica e intellettuale. 

Copertina - Alessandra Spranzi, Sul tavolo #80. Polaroid. Courtesy l'artista e P420

Altre immagini - Vedute d'allestimento. Foto di Valentina Cafarotti 

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Settore Musei Civici Bologna | Casa Morandi
Il quale cerca solamente la sua bellezza, nel modo qui descritto
Di Alessandra Spranzi
A cura di Lorenzo Balbi
Sabato 18 gennaio - domenica 16 marzo 2025
Casa Morandi
Via Fondazza 36, Bologna
www.museibologna.it/morandi
Mostra promossa da Settore Musei Civici Bologna | Casa Morandi
In collaborazione con P420
Nell'ambito di ART CITY Bologna 2025
Dal 18 gennaio al 16 marzo 2025 Casa Morandi del Settore Musei Civici Bologna è lieta di accogliere la personale di Alessandra Spranzi (Milano, 1962) dal titolo Il quale cerca solamente la sua bellezza, nel modo qui descritto, che esplora le corrispondenze tra le atmosfere delle sue fotografie e quelle della casa e delle opere di Giorgio Morandi
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