Berlinale 2025 | Tilda Swinton Orso d'Oro Onorario

Il grande cinema europeo entra nel vivo dei suoi grandi appuntamenti annuali. Si comincia con il 75° Festival Internazionale del Cinema di Berlino, dal 13 al 23 febbraio 2025, appena presentato alla stampa internazionale, per poi vivere le "vetrine" di Cannes, Locarno, Venezia, Deauvile e San Sebastian. La kermesse tedesca assegna all'attrice scozzese Tilda Swinton l'Orso d'Oro Onorario per il suo successo nella vita artistica e professionale. Il premio verrà consegnato alla cerimonia di apertura al Berlinale Palast il 13 febbraio 2025.
"La gamma di opere della carriera di Tilda Swinton è mozzafiato. Porta al cinema tanta umanità, compassione, intelligenza, umorismo e stile, e amplia le nostre idee del mondo attraverso il suo lavoro. Tilda è uno dei nostri idoli del cinema moderno e da tempo fa anche parte della famiglia della Berlinale. Siamo lieti di poterle conferire questo Orso d'oro onorario", afferma la nuova direttrice del festival, Tricia Tuttle. "La Berlinale è la prima rassegna cinematografica a cui abbia mai partecipato, nel 1986 con Derek Jarman e il primo film che ho realizzato, il suo Caravaggio. È stato il mio portale verso il mondo in cui ho realizzato il lavoro della mia vita, il mondo del cinema internazionale, e non ho mai dimenticato il debito che ho con esso. Essere onorata in questo modo da questo particolare festival è profondamente toccante per me: sarà un privilegio e un piacere celebrare, ancora una volta il prossimo febbraio, il vivaio che è questo raduno dagli occhi spalancati e sempre meraviglioso", afferma Tilda Swinton.  

L'attrice premio Oscar è strettamente legata alla Berlinale da molti anni, dove ha ricoperto il ruolo di presidente della giuria internazionale nel 2009 e recitando in dei 26 film via via presentati nella capitale tedesca, da Caravaggio, che ha vinto l'Orso d'argento nel 1986, a The Beach (2000), Derek (2008), Julia (2008), The Garden (1991) e Last and First Men (2020). Ha iniziato la sua carriera cinematografica nel 1985 con Derek Jarman ed è apparsa in tutti i suoi film, tra cui The Last of England (1987), War Requiem (1989), Edward II (1991), per il quale è stata Miglior Attrice alla Mostra del Cinema di Venezia, e Wittgenstein (1993) prima della sua morte. Ha ottenuto un ampio riconoscimento internazionale nel 1992 con la sua interpretazione di Orlando, basata sul romanzo di Virginia Woolf sotto la direzione di Sally Potter. Da allora, ha sviluppato relazioni durature con molti registi acclamati, apparendo in Michael Clayton (2007) di Tony Gilroy, che le è valso il BAFTA e l'Oscar come migliore attrice non protagonista, The Man From London (2007) di Béla Tarr, Only Lovers Left Alive (2013) e The Dead Don't Die (2019) di Jim Jarmusch, Io sono l'amore (2009), A Bigger Splash (2015) e Suspiria (2018) di Luca Guadagnino, The Souvenir Parts 1 and 2 (2019, 2021) e The Eternal Daughter (2022) di Joanna Hogg oltre a Snowpiercer (2013) e Okja (2017) di Bong Joon Ho. Più di recente è apparsa in Asteroid City (2023) di Wes Anderson, con cui ha lavorato per la quinta volta, e anche in Three Thousand Years of Longing (2022) di George Miller, The Killer (2023) di David Fincher, The End (2024) di Joshua Oppenheimer e The Room Next Door (2024), che è la sua seconda collaborazione con Pedro Almodóvar. Ha appena terminato di girare The Ballad of a Small Player con Edward Berger per Netflix. Tra i suoi altri riconoscimenti, Tilda Swinton ha ricevuto una borsa di studio del BFI e il Leone d'Oro alla Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia 2020 come tributo all'insieme del suo lavoro. 

Tilda Swinton, Foto Mostra del Cinema Venezia 2020
Nel 2020, Alberto Barbera, direttore della Mostra di Venezia, attribuendole il Leone d'Oro alla Carriera, aveva affermato: "Tilda Swinton è unanimemente riconosciuta come una delle interpreti più originali ed intense affermatesi sul finire del secolo scorso. La sua unicità riposa su una personalità esigente ed eccentrica, una versatilità fuori del comune, la capacità di passare dal cinema d’autore più radicale a grandi produzioni hollywoodiane senza mai rinunciare al proprio, inesausto, bisogno di dar vita a personaggi inclassificabili. Ogni sua interpretazione è una sfida temeraria alle convenzioni, siano esse artistiche o sociali, il frutto della necessità di mettersi continuamente in gioco senza mai accontentarsi dei risultati raggiunti e il desiderio di esplorare risvolti inediti dei comportamenti e delle emozioni umane, che la Swinton non si limita a veicolare ma di cui offre la personificazione più sorprendente e straniante... Lei si conferma come l’interprete per eccellenza del cinema contemporaneo, che non si accontenta della semplicità e del richiamo delle mode, ma aspira all’inosabile".

Copertina - Tilda Swinton (RWD 1380)