Thomas Schütte. Genealogies: retrospettiva a Venezia

Venezia: Pinault Collection presenta da domenica 6 aprile a domenica 23 novembre 2025 a Punta della Dogana "Thomas Schütte. Genealogies", la prima grande retrospettiva in Italia di Thomas Schütte (Oldenburg, Germania, 1954) a partire dall’insieme di opere eccezionali proveniente dalla Pinault Collection. La mostra è curata da Camille Morineau, conservatrice e curatrice indipendente, e da Jean-Marie Gallais, curatore presso la Pinault Collection. Inclassificabile e proteiforme, il lavoro di Schütte getta uno sguardo inquieto e ironico sulla condizione umana, mescolando tecniche e generi. Sculture, modelli architettonici, fotografie, disegni e incisioni costituiscono, dalla fine degli anni Settanta, un vero e proprio repertorio in costante evoluzione. Il tema della figura, del viso e del corpo è quello maggiormente rappresentato nella Pinault Collection e, poiché riflette anche la ricerca sviluppata lungo tutta la carriera dell’artista, serve di filo conduttore alla mostra.
La mostra ripercorre in modo non cronologico la nascita delle forme nel lavoro di Schütte e le loro variazioni, mettendo a confronto il nucleo di circa cinquanta sculture provenienti dalla Pinault Collection con alcune prestate dall’artista e con un centinaio di opere su carta molte delle quali inedite. Il percorso curato da Camille Morineau e Jean-Marie Gallais delinea l’evoluzione di alcuni temi ricorrenti nel lavoro dell’artista: dalle rappresentazioni maschili a quelle femminili, passando dalle figure più astratte e dai modelli architettonici e dalla relazione allo spazio. Seppur meno nota al grande pubblico, la produzione su carta costituisce il fondamento della pratica dell'artista. Nelle sale di Punta della Dogana la dimensione tridimensionale delle sculture è sempre in dialogo con quella bidimensionale dei disegni, degli acquerelli e delle stampe. Thomas Schütte intrattiene un rapporto intimo con le opere su carta, che rappresentano una pratica parallela e complementare alle sue sculture, svelando altri aspetti del suo lavoro. L'esposizione mette, così, in luce non solo i temi, ma anche il processo creativo dell’artista che riprende nelle sue opere, a volte dopo anni, dei motivi già esplorati, come se lavorasse con un repertorio in costante evoluzione, serie dopo serie. Il carattere sperimentale dell’opera, attraverso i cambi di scala o di materia, emerge lungo il percorso espositivo che permette di scoprire le principali "tipologie" di rappresentazioni, come le teste singole, doppie o congiunte, le figure in piedi intrappolate nella materia, i busti imponenti e quasi satirici ispirati ai busti antichi romani e a un clima politico e sociale contemporaneo, le sculture di corpi femminili distese che richiamano la storia dell’arte, i visi senza identità di genere, la riflessione sul monumentale. Caricaturale, talvolta maltrattata, sempre commovente, la figura umana indagata da Schütte, centrale nell’importante nucleo di opere della Pinault Collection, prende vita attraverso l’argilla, la cera, la ceramica, il vetro, l’acciaio o il bronzo, nelle figure intere o nelle teste di personaggi, sempre in relazione con il disegno e il ritratto in due dimensioni. Combinando violenza e ingegno, intimità e teatralità, serietà e umorismo, il singolare universo dell'artista lo ha consacrato come una delle figure di spicco dell'arte contemporanea. 

Copertina - Thomas Schütte, Efficiency Men, 2005. Installation view at Punta della Dogana, 2011. Steel and silicon, 3 figures: 230 x 55 x 120 cm (pink); 230 x 55 x 110 cm (green); 230 x 55 x 119 cm (yellow). Pinault Collection © Palazzo Grassi, photo: Fulvio Orsenigo © Thomas Schütte, by SIAE 2024 

Sopra -Thomas Schütte, Innocenti, 1994. Black and white print on colour photographic paper, 14 elements Sans cadre: 64.5 x 44 cm: x 12 / Sans cadre: 65 x 51 cm: x 2 / Avec cadre: 93 x 73 x 2.5 cm, 6 kg: chaque. Pinault Collection © 2012 Christie’s Images Limited © Thomas Schütte, by SIAE 2024

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Thomas Schütte. Genealogies
Pinault Collection
Punta della Dogana
Venezia
6 aprile - 23 novembre 2025
A cura di Camille Morineau e Jean-Marie Gallais